I partner
30 PARTNER PER IL PROGETTO CULTURA AL CENTRO
Comune di
Fonni
Comune di
Mamoiada
Comune di
Oliena
Comune di
Orani
Comune di
Orgosolo
Comune di
Orotelli
Comune di
Ottana
Associazione Brathallos
Fonni
Associazione Urthos e Buttudos
Fonni
Associazione Armonias
Mamoiada
Società Cooperativa Viseras
Mamoiada
Centro Commerciale Naturale
Oliena
Centro Studi Padre G.A. Solinas
Oliena
Galaveras
Oliena
Associazione Oliena Centro
Oliena
Oliena
Oliena
Associazione Armonicamente
Orani
Associazione CambiaMentis
Orani
Fondazione Nivola
Orani
Pro Loco
Orani
Orani
Scuola di musica Costantino Nivola
Orani
Museo Casa Biancu
Orgosolo
Associazione Murales
Orgosolo
Parrocchia di Orgosolo
Associazione Festina lente
Orotelli
Associazione Thurpos
Orotelli
Compagnia teatrale I Barbariciridicoli
Ottana
Pro Loco Arte e Sonos
Ottana
Teatro di Sardegna
Università degli Studi di Sassari
Fondazione Nivola
La Fondazione Costantino Nivola promuove la conoscenza e il messaggio di Costantino Nivola (Orani 1911 – Long Island 1988), scultore, pittore e designer noto per i suoi rilievi in cemento e sabbia e per le sue opere in marmo che richiamano gli antichi idoli mediterranei.
La Fondazione, attraverso il Museo Nivola, sito a Orani, nel cuore della Sardegna, sostiene l’arte contemporanea attraverso mostre, eventi, ricerche e altre attività culturali, contribuendo allo sviluppo culturale, sociale e economico delle sue comunità.
Pro Loco Arte e Sonos di Ottana
La Pro Loco “Arte e sonos” nasce nel 2018, è un associazione che si occupa della promozione del territorio attraverso attività e manifestazioni volte a valorizzare le tradizioni popolari, il patrimonio storico-artistico e ambientale, i prodotti tipici dell’enogastronomia e dell’artigianato locale.
Oltre a collaborare con l’amministrazione comunale e le varie Associazioni, organizza varie manifestazioni, quelle di maggior successo sono sicuramente “Autunno in Barbagia” e Carnevale, (con la partecipazione nel 2019 delle nostre maschere tradizionali, Boes, Merdules e Filonzana al Carnevale di Venezia), la “Giornata del rumore” con la proiezione del docu-film “Il grano e la volpe” per ricordare la triste e irrisolta vicenda del nostro compaesano Fabrizio Sedda ex agente della guardia di finanza rimasto vittima di un incidente durante un volo di ricognizione, e infine la realizzazione del primo DVD dal titolo “S’iscravamentu” dedicato ai riti della settimana santa.
Associazione Oliena Centro di Oliena
Lo scopo dell’Associazione è quello di realizzare e promuovere iniziative e progetti di promozione turistica, culturali, educativi e formativi, informativi, di divulgazione, di ricerca e di aggiornamento al Turismo responsabile.
Promuovere studi e ricerche sul piano storico, urbanistico, tecnico, economico, per la salvaguardia, il recupero e la valorizzazione culturale del paese e dei territori, sulla riqualificazione urbana, ambientale e territoriale, sulla gestione del patrimonio edilizio e storico, sulla conservazione e riqualificazione del paesaggio; promuovere la formazione di una rete nazionale e internazionale di città e territori aventi eguale interesse storico, artistico e ambientale al fine di confrontare, coordinare e promuovere politiche di salvaguardia, recupero e valorizzazione culturale; organizzare, workshop, convegni e visite con guide ed esperti di vari settori, relativamente a tre itinerari: Naturalistico/Archeologico, Produttivo/Rurale e Culturale/Artistico.
Associazione Urthos e Buttudos di Fonni
L’associazione Culturale Urthos e Buttudos nasce nel novembre del 1996 con lo scopo di valorizzare e tutelare la maschera tradizionale fonnese denominata “Urthu” e tutte le altre maschere e le tradizioni del Carnevale fonnese.
L’associazione è dunque nata per promuovere e conservare l’antica tradizione paesana de “Su Arrasse^are”, gli antichi riti dei festeggiamenti del carnevale.
Un patrimonio fondamentale della cultura e della tradizione fonnese, che caratterizza da sempre l’identità paesana.
Grazie all’attività dell’associazione si porta avanti quello che è stato trasmesso e custodito dal sapere degli antenati mediante la memoria storica.
Infatti nelle testimonianze degli anziani, anche centenari, vi è il nitido ricordo dei loro padri e dei loro nonni che vestivano i panni di Urthos e Buttudos.
Quello delle maschere e dei rituali apotropaici del carnevale fonnese, e più in generale di quello barbaricino, rappresentano per l’Associazione un inestimabile patrimonio culturale e antropologico, da tutelare e valorizzare in tutte le sue forme e sfaccettature.
Società Cooperativa Viseras di Mamoiada
La Società Cooperativa VISERAS, costituita il 07/06/2001, attualmente è composta da 3 soci: Mario Paffi (con le funzioni di Presidente e Rappresentante Legale), Gianluigi Paffi e Rita Mele.
La Società Cooperativa Viseras dal 05-07-2001 gestisce il Museo delle Maschere Mediterranee, dal 10 aprile 2011 gestisce il Museo della Cultura e del Lavoro e dal 10 luglio 2014 gestisce il MATER, il Museo dell’archeologia e del territorio.
La Società Cooperativa Viseras ha ottenuto dal 2007 la certificazione del Sistema di Gestione per la Qualità per conformità alla norma ISO 9001:2015 per la “Progettazione ed erogazione del servizio di gestione di siti museali”.
Il Museo delle Maschere Mediterranee ha ottenuto, con determinazione n. 841 del 28 luglio 2014 il Riconoscimento Regionale dei musei e delle raccolte museali. È questo un riconoscimento di prestigio che nasce con lo scopo di tutelare il principio della qualità degli allestimenti e dei servizi museali, che si ritiene imprescindibile sul piano culturale e del rientro economico-turistico, dato il target sempre più consapevole e culturalmente elevato dei visitatori.
visita il sito > www.museodellemaschere.it
Associazione culturale Brathallos di Fonni
L’associazione culturale Brathallos di Fonni nasce ufficialmente nel Settembre del 2011 ma già dal 1972 sotto il nome di Gruppo folk pro loco di Fonni inizia il suo percorso folkloristico culturale con l’intento di tramandare le tradizioni riguardanti i costumi e il ballo tipico Fonnese.
Da allora si sono susseguite varie formazioni e ad oggi l’associazione è composta in gran parte da giovani.
L’associazione si esibisce ogni anno nelle feste più importanti del paese, che sono “Nostra Sennora de sos Martires”, il primo lunedi di Giugno, e “Santu Giuvanni”, il Patrono, che si svolge il 24 Giugno.
Associazione culturale musicale Armonias di Mamoiada
Scopo dell’associazione, costituitasi nel 2012, è lo studio, la ricerca e la pratica del canto corale e della musica in genere con particolare riguardo alla tradizione popolare.
Nel 2016 ha portato avanti un lavoro di ricerca, col patrocinio di Regione e Comune, conclusosi con la realizzazione di un Libro/Cd “Prendas” che racchiude melodie popolari femminili della tradizione mamoiadina e che, nel 2018, è stato oggetto di un video dal titolo “Prendas. Coro de sas eminas” all’interno del progetto Tottu a Iscola e visibile sul canale You Tube.
Nel settembre 2017 il coro femminile Prendas ha partecipato al Festival Internazionale MRF a Praga.
In questi anni oltre a collaborare fattivamente ad iniziative proposte dal Comune e/o altre Associazioni paesane quali Tappas in Mamujada, Voci d’Europa, raccolta fondi Telefono Azzurro, attraverso il Coro femminile Prendas si dedica alla realizzazione di due eventi annuali: la rassegna estiva “Armonias de Istiu” e il Concerto di Natale.
Associazione culturale Murales di Orgosolo
L’Associazione Culturale “Murales” viene costituita nel 1993, con l’obiettivo principale di tutelare e valorizzare la cultura locale, con particolare riferimento alla lingua sarda, al canto a tenore, al ballo ed al costume tradizionale.
Il nome dell’Associazione richiama il fenomeno moderno del muralismo, sviluppatosi a Orgosolo a partire dagli anni 70’.
L’Associazione conta circa 40 soci ed è costituita da un corpo di ballo, dal coro chiamato “tenore” e da alcuni strumentisti che accompagnano i balli con l’armonica a bocca e l’organetto diatonico.
L’attività dell’Associazione è in gran parte caratterizzata dalla partecipazione sia alle principali sagre della Sardegna, che alle feste tradizionali dei diversi paesi isolani, mediante esibizioni in costume tradizionale.
I balli, oltre che dall’armonica e bocca e dall’organetto diatonico, sono accompagnati dai ritmi caratteristici di quello che è il tipico e antico canto polivocale di tradizione orale sarda, il “tenore”.
Associazione di Promozione Sociale e Culturale CambiaMentis di Orani
L’Associazione di Promozione Sociale Culturale “CambiaMentis” nasce a Orani il 17 novembre 2017.
Lo scopo dell’associazione è quello di creare attività di utilità sociale e di promozione culturale con l’obiettivo di un cambiamento attivo, libero e consapevole.
La scelta del nome “CambiaMentis“, è un gioco di parole sulla locuzione latina forma mentis che significa letteralmente forma/idea/impostazione della mente.
L’idea di base è che si possa cambiare modo di pensare in base all’evoluzione della mente e della società in cui viviamo.
Il cambiamento è necessario per poter credere in una vita migliore per tutti.
L’associazione crede fermamente nel cambiamento attraverso la cultura, l’educazione e il confronto attivo.
Associazione turistica Pro Loco di Oliena
Fondata nel 1968, adeguata nel 2015 secondo la L. 383/00 (DL.97 n.460).
In questo periodo sono state programmate MacroAttività di promozione Ambientale e di interesse sociale, garantendo continuità temporale, come: FOGLIE D’ARGENTO, premiare la coltura delle olive e l’indotto; IDENTIDADE, riscoprire gli abiti e il costume tradizionali; IN PUNTA DE AHU, incentivare le attività magistrali dei ricami, intrecci e tappeti.
Lo slogan “Prima s’Istrangiu” garantisce il tema dell’accoglienza che caratterizza Oliena nella Manifestazione CORTES APERTAS (creata nel 96 e dilagata col Circuito Autunno in Barbagia); nelle attività Pasquali, con S’INCONTRU e SU HUMBIDU (promozione dei Vini Passiti e Concorso “Su Gucciu”). Interessanti altre attività a Carnevale (concorso dei carri), a Natale (il Presepe Vivente), ed a Pasqua (“Cantos de Lughe”, la Via Crucis con canti antichi).
I LABORATORI (Ambientale, di Ballo, Canti a Tenore), permettono uno studio continuo delle tradizioni e del Territorio.
visita il sito > www.prolocooliena.com
Centro Commerciale Naturale di Oliena
Il Centro Commerciale Naturale di Oliena nasce nel 2007 con la finalità di aggregare le piccole attività commerciali e artigianali del paese e insieme portare avanti un’insieme di iniziative atte ad animare e rivitalizzare il centro storico e un settore in forte concorrenza con la grande distribuzione e gli acquisti on line, conta al suo interno 50 attività rappresentative delle varie categorie merceologiche.
Tante sono state le iniziative portate avanti direttamente dal CCN, dal Natale al Carnevale e altrettante sono state realizzare in collaborazione con le altre realtè territoriali.
visita il sito > www.ccnoliena.it
Società Galaveras di Oliena
La Società Galaveras è nata nel 1999 da un’idea di tre giovani donne che dopo aver conseguito la laurea hanno cercato di mettere in pratica il loro percorso di studio creando un’attività imprenditoriale nel settore turistico e culturale, con lo scopo di valorizzare e comunicare il loro territorio, ovvero il centro Sardegna e Oliena in particolare.
E’ nato così il Presidio Turistico, la nostra base operativa con sede nel centro storico di Oliena, dove svolgiamo una serie di attività rivolte al turista/visitatore, alle strutture ricettive locali, alle imprese e agli operatori del territorio.
- Offriamo agli utenti tutte le informazioni necessarie per una migliore e ottimale fruizione del nostro patrimonio culturale, storico, naturalistico, enogastronomico e ricettivo. Informazioni specifiche per l’individuazione della struttura ricettiva adeguata alla domanda turistica, l’offerta di itinerari variegati (montani, marini, enogastronomici, archeologici, geologici e storico culturali).
- Collaborazione con enti pubblici e imprese private per la creazione di eventi turistico/culturali volti alla promozione del territorio (“Cortes Apertas”, “Nepentes”, “Il buio, la luce, i suoni” convegni, incontri culturali ecc.)
- Partecipazione a fiere o eventi per la promozione del territorio, di imprese o di prodotti dell’enogastronomia con la funzione di strumento di marketing turistico-territoriale volto al coordinamento tra gli operatori turistici locali e di supporto alla promozione dei servizi costituenti l’offerta turistica del territorio.
La nostra mission si potrebbe sintetizzare in poche parole dicendo che promuoviamo il turismo esperenziale attraverso la valorizzazione del nostro territorio.
Siamo sempre alla ricerca di nuove idee, nuovi stimoli e nuove occasioni per incrementare e migliorare i nostri servizi e la nostra attività, anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali e dei social network.
visita il sito > www.visitoliena.it
Associazione culturale centro studi, ricerche e documentazione “Padre G.A. Solinas” di Oliena
L’associazione è apolitica e non ha scopi di lucro.
Essa intende sostenere e incrementare la conoscenza, la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio culturale di Oliena e del territorio in ambito Locale, Provinciale, Regionale, Nazionale e Internazionale.
In particolare, l’Associazione ha per finalità la promozione e la realizzazione di studi, ricerche, raccolte e catalogazioni di materiali documentari – condotti con rigore e metodo scientifico – aventi per oggetto di indagine il territorio comunale ed extracomunale, lo studio, la valorizzazione e divulgazione delle personalità e delle opere di persone e associazioni di carattere civile o religioso che hanno dato lustro al paese di Oliena o altro ambito di interesse culturale e formativo mediante le tecniche i mezzi e gli accorgimenti che saranno ritenuti idonei a tal fine.
Per il raggiungimento delle suddette finalità, l’Associazione si propone quanto segue:
- valorizzare l’identità culturale e territoriale di Oliena;
- pubblicare o ripubblicare, documenti e studi di carattere archeologico, architettonico, archivistico, artistico, biblioteconomico, didattico, etnografico, folcloristico, geografico, geologico, letterario, linguistico-dialettale, musicale, grafico, fotografico, cinematografico, naturalistico, botanico e zoologico, religioso, rievocativo e storico, anche attraverso l’avvio di apposite collane;
- pubblicare il periodico intitolato “Rivista del Centro Studi Padre Solinas”, organo ufficiale dell’Associazione;
- organizzare convegni, seminari, workshop e incontri di carattere culturale, musicale archeologico, etnoantropologico, cinematografico, artistico, artigianale, di carattere conoscitivo e o ricreatico;
Associazione culturale compagnia teatrale I Barbariciridicoli di Ottana
Con un’esperienza quasi trentennale, la Compagnia I Barbariciridicoli, con sede a Ottana, è una delle più importanti realtà professionali del teatro in Sardegna e si contraddistingue per una produzione prevalentemente orientata sul teatro comico e popolare, spesso impegnato su importanti temi sociali, con testi sempre originali, frutto della ricerca drammaturgica e del lavoro sull’improvvisazione teatrale.
La proposta dei Barbariciridicoli va dagli spettacoli di improvvisazione e animazione di strada alla commedia, dal teatro ragazzi a rappresentazioni in italiano o in sardo o in ostrogotzo, prevalentemente distribuite in Sardegna ma con importanti successi anche oltre i confini regionali (in Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Lombardia, Piemonte, Trentino, Veneto, Lazio, Svizzera e Corsica).
La Compagnia cura anche l’organizzazione di Festival e Rassegne a carattere regionale e nazionale, nonché la formazione del pubblico e degli artisti attraverso laboratori e seminari teatrali.
visita il sito > www.barbariciridicoli.it
Associazione turistica Pro Loco di Orani
L’Associazione Turistica PRO LOCO ORANI è stata costituita nel 1987 e, oggi, conta 130 Soci.
Sin dalla costituzione è stata punto di riferimento nella organizzazione delle principali iniziative di carattere turistico e culturale tenutesi in paese, affiancando il Comune e le altre associazioni in tutte quelle occasioni in cui la cultura, l’artigianato, i siti archeologici, Gonare, le nostre chiese, il mangiare ed i dolci di Orani, potevano costituire un richiamo per i turisti e questi ultimi – a loro volta – il miglior veicolo attraverso il quale far conoscere il nostro paese.
Nel corso degli anni, Cortes Apertas, il Campionato Sardo del Muratore, il Museo Nivola con le sue iniziative, la Pinacoteca Delitala, le sfilate di Modolo e degli altri sarti oranesi, Imprentas d’erru, il carnevale e le nostre maschere, le principali feste distribuite nell’arco dell’anno, sono state altrettante occasioni per far conoscere le nostre tradizioni e le nostre produzioni.
Associazione culturale maschere etniche Thurpos di Orotelli
L’Associazione è stata costituita nel 2001 per volontà di alcuni giovani di Orotelli appassionati dei Thurpos e del carnevale orotellese.
È un’associazione culturale senza scopo di lucro, conta circa 60 soci (una parte dei quali bambini) che spontaneamente, spinti solamente dalla passione, partecipano alle varie attività che annualmente si svolgono.
Il principale impegno sono le sfilate, sia quelle a Orotelli sia quelle fuori paese, importanti sia in termini pubblicitari che in termini finanziari perché sono la principale fonte di finanziamento per le casse dell’associazione.
I finanziamenti vengono utilizzati per l’organizzazione del carnevale invernale, di quello estivo, pubblicità su radio, giornali, TV e social, attività di divulgazione, momenti di socialità e realizzazione di gadget per i soci.
Scuola di musica Costantino Nivola di Orani
L’obiettivo della scuola è promuovere una partecipazione più attiva dei giovani verso l’esperienza musicale, di creare attraverso questo tipo di manifestazione momenti di socializzazione, occasioni di confronto e nuovi stimoli, fotografare le realtà musicali esistenti nella nostra provincia e addirittura nell’intera regione, conoscere altre scuole ed istituti privati che con il loro operato possono essere di grande aiuto a singoli ragazzi.
La scuola vuole dare una opportunità in più ai giovani, per sviluppare le proprie capacità, per potenziare e arricchire l’uso di un linguaggio non verbale come quello musicale, ed offrire loro una ulteriore possibilità di esprimersi .
La finalità della scuola è di perseguire l’educazione dell’orecchio, della voce, del senso ritmico, della capacità di ascolto e di interpretazione relativamente alla percezione, alla comprensione, all’esecuzione, all’improvvisazione del fenomeno sonoro.
La scuola, con un’esperienza trentennale, conta numerosi allievi distribuiti nei corsi sopra menzionati ed inseriti nella realtà musicale singola e di gruppo.
Museo Casa Biancu di Orgosolo
Aperto nel 2018, il Museo del pane carasau è un luogo ove si raccoglie, si preserva e si presenta ai visitatori la cultura della produzione del pane carasau in Barbagia ed in particolare ad Orgosolo.
Una cultura appunto, nel senso pieno del termine, che va ben oltre quello che è il mero ed importantissimo atto della panificazione.
All’interno di una casa d’epoca, risalente alla fine del 1800, guidati da Giulia e Teresa, oltre che rivivere aspetti di storia di vita comunitaria del passato, viene data la possibilità di seguire un percorso che dalla coltivazione delle diverse antiche varietà di grano duro, adatte al clima e terreno di montagna, porta all’ottenimento di semole, semolati, farine che sapientemente miscelate con acqua sale e fermenti naturali permette di ottenere un pane unico ed inconfondibile, per forma, sapore e durata.
Nello specifico la manifestazione al Museo del pane carasau di Orgosolo comprende:
• Illustrazione contesto generale “Orgosolo ieri ed oggi”;
• Presentazione Casa Biancu, dimora storica ottimamente conservata risalente a fine 800’ oggi adibita a museo;
• accoglienza e illustrazione dello stato dell’agricoltura e della coltivazione del grano ad Orgosolo (sino ad anni 60’);
• illustrazione, anche con l’ausilio di attrezzi e foto storiche, delle operazioni di trasformazione del grano in semole e farine;
• “Mani in pasta”, esercitazione guidata sulla lavorazione dell’impasto e produzione delle sfoglie all’interno del laboratorio didattico del pane;
• Cottura dimostrativa del pane nel forno a legna;
• Degustazione guidata del pane carasau sia allo stadio di “pane lentu” (cottura intermedia) e di “pane tostu” (biscottatura definitiva).
• Visione di un filmato dal titolo “Il pane a Orgosolo”.
Associazione culturale Festina lente di Orotelli
L’associazione “Festina lente”, nata nel marzo 2019, ha quale fine la diffusione della cultura nelle sue varie sfaccettature, con particolare riguardo al nostro territorio. Il gruppo dei soci è alquanto eterogeneo e ciò ha giovato anche alla buona riuscita degli eventi organizzati.
Si è partiti con la proiezione del documentario “Senza passare dal via”, un’ analisi sull’ industrializzazione della Sardegna centrale, la serata molto partecipata è stata l’occasione per un approfondimento di tematiche sociali e ambientali di grande interesse.
In alcuni occasioni sono stati coinvolti i bambini, consci che l’amore per il bello e la cultura possa dare frutti più copiosi se coltivato da piccoli.
L’arrivo della pandemia ha interrotto le attività, l’ambizione che ha ci ha spinti alla nascita dell’ associazione è non di cambiare il mondo ma cercare di migliorare quello spicchio che ci compete. Con questo auspicio speriamo quanto prima di poter ripartire da dove eravamo rimasti.
Associazione di Promozione Sociale Armonicamente di Orani
“ArmonicaMente”, è una associazione di promozione sociale, senza fini di lucro, che conta ad oggi 31 associate.
I fini associativi sono attinenti, principalmente, allo studio e all’esecuzione di musiche polifoniche e, dunque all’approfondimento in forma collettiva e alla diffusione della musica corale polifonica sia sacra sia profana d’ogni epoca e stile, con particolare attenzione alle tradizioni popolari, linguistiche e musicali della Sardegna.
In seno all’associazione, pertanto, matura il “Coro femminile di Orani”, nato come sodalizio già dal novembre del 2014, che si pone l’obiettivo di organizzare attività di promozione sociale, attività culturali e musicali quali corsi, concerti, manifestazioni e, in un’ottica di crescita, anche pubblicazioni di testi e di prodotti editoriali e/o discografici.
Il coro è un luogo di esperienza, ricerca e cultura privilegiato, dove ogni associato contribuisce alla realizzazione di un prodotto artistico, che è sempre in divenire.
Esso è espressione di un “gruppo” che apprende “aiutandosi”, che “cresce insieme”, che vede nell’apprendimento cooperativo la forma più elevata di conoscenza e di condivisione emozionale.
Teatro di Sardegna. Centro di iniziativa teatrale Soc. Coop. A.R.L.
Il TEN Teatro Eliseo Nuoro è affidato in gestione dal Comune di Nuoro al Teatro di Sardegna, riconosciuto dal MIBACT come Teatro di Rilevante Interesse Culturale.
Il progetto si sviluppa su obiettivi che mirano a trasformare il TEN in un luogo di rigenerazione culturale e sociale.
Uno spazio aperto e abitato che offre alla comunità servizi innovativi e fruibili, che contribuisce a creare un ponte internazionale per le realtà culturali del territorio e che favorisce la formazione di giovani provenienti da periferie educative.
Il TEN, vuole interpretare il suo ruolo di soggetto culturale del territorio con la vivace impertinenza di chi sa che abitare territorio significa porsi alla costante ricerca di nuove definizioni, e affermare la responsabilità del confronto con gli artisti, la cittadinanza, gli spazi, senza cercare ristoro in forme già consolidate.
Come istituzione che ha il compito di produrre, il Teatro di Sardegna si impegna a creare e mettere al servizio le condizioni di possibilità affinché le pratiche performative attraversino e abitino i luoghi, senza costringerle nella scatola chiusa dello spazio convenzionale.
A Nuoro il Teatro di Sardegna gestisce anche Casa Manconi, hub creativo aperto alle collaborazioni nel territorio e foresteria che accoglie gli artisti ospiti.
visita il sito > www.sardegnateatro.it
Comune di Fonni
“Un orizzonte favoloso circonda il villaggio: le alte montagne del Gennargentu, dalle vette luminose quasi profilate d’argento, dominano le grandi valli della Barbagia, che salgono, immense conchiglie grigie e verdi, fino alle creste ove Fonni, con le sue case di scheggia e i suoi viottoli di pietra, sfida i venti e i fulmini”.
Così il premio Nobel Grazia Deledda descrive suggestivamente in ‘Cenere’ (1903) quello che oggi è il centro più importante della Barbagia di Ollolai con quattromila abitanti. Il borgo si erge a mille metri di altitudine, che ne fanno una famosa meta sciistica, anche grazie agli impianti di risalita delle cime Spada e Bruncu Spina (oltre i 1800 metri).
D’inverno è caratterizzato da intense nevicate e vette imbiancate, nelle altre stagioni offre incantevoli colori: fiori di peonia, genziana, rosa canina e purpurea fanno da cornice alle foreste.
È l’ambiente di intensi percorsi di trekking, fra boschi e sorgenti, in riserve avifaunistiche dove osservare varie specie rare. È patria del pastore fonnese, razza richiesta per difesa di proprietà e greggi.
Nei rioni storici troverai case di montagna coperte da scandulas, antiche tegole in legno, e ammirerai caratteristici murales.
Durante Autunno in Barbagia, non perderti loggiati e cantine eccezionalmente aperti ai visitatori.
In centro spiccano la chiesa di san Giovanni battista in stile tardogotico e la basilica della Vergine dei martiri, circondata da cumbessias e affiancata da convento francescano (1610) e oratorio di san Michele (1760).
È arricchita da affreschi, reliquiari d’argento e da un santuario sotterraneo.
Accanto si trova il museo della cultura pastorale, allestito in una ottocentesca casa padronale, dove potrai rivivere lo scorrere della vita agro-pastorale.
Altre edifici di culto di un paese legato a tradizioni e devozione sono la chiesa del Rosario, Santa Croce e il santuario della Madonna del monte.
Tra le tradizioni più affascinanti apprezzerai la produzione dolciaria (i tipici savoiardi), il palio di Fonni (o dei Comuni), a inizio agosto, e il carnevale fonnese, caratterizzato dalle maschere di Urthos e Buttudos.
Il gioiello archeologico del territorio, a pochi chilometri dal paese, in direzione Pratobello, è il complesso di Gremanu, di età nuragica. Immerso in un fitto bosco di roverelle, è l’unico ‘acquedotto’ nuragico noto nell’Isola, associato alla necropoli Madau, composta da quattro tombe di Giganti con forma a protome taurina. L’insediamento è datato tra XV e IX secolo a.C. e consta a valle di tre templi (grande circolare, a megaron e semicircolare), costruiti in basalto, calcare, trachite, alternati a creare raffinati effetti cromatici, recinti sacri e circa cento capanne di un villaggio, e a monte di un articolato sistema di canalizzazione e captazione delle acque sorgive, un’opera di ingegneria idraulica che sfruttava l’acqua per riti sacri e quotidianità.
(fonte www.sardegnaturismo.it)
Comune di Mamoiada
Una miriade di sorgenti e torrenti alimentano rigogliosi boschi, pascoli e vigneti, da cui arrivano ottimi formaggi e vini che rendono ancora più celebre il paese dei Mamuthones e degli Issohadores. Mamoiada è un accogliente centro di duemila e 500 abitanti nel cuore della Barbagia di Ollolai, al confine tra Gennargentu e Supramonte.
Nei rilievi si sviluppano i ‘sentieri dei pastori’, strade della transumanza divenute itinerari di trekking e biking.
Nelle escursioni incontrerai sos pinnettos, antiche costruzioni in pietra e legno, dove i pastori producono fiore sardo, ricotta, sa frughe e casu martzu, squisiti spalmati sul carasau, la cui preparazione è un rito di famiglia.
Intensi profumi di vigne inebriano le dolci colline granitiche attorno al paese.
Le cantine locali ne ottengono rinomati cannonau e granazza.
La cucina è di tradizione agropastorale.
Occasione per scoprirla è Tapas, tappa novembrina di Autunno in Barbagia: assaporerai prosciutti, maccarrones de busa, pane frattau, porcetto arrosto, pecora bollita, fave con lardo e su sambeneddu. Legata a ricorrenze è l’arte dolciaria: tipici sono orulettas (chiacchiere) e s’aranzada.
Il suggestivo carnevale mamoiadino è una delle più antiche celebrazioni popolari dell’Isola, attrazione per visitatori di tutto il mondo.
Protagonisti, i Mamuthones che portano una maschera nera con tratti marcati, intagliata in legni pregiati, e indossano pelli ovine su cui caricano trenta chili di campanacci (sa carriga).
Durante le sfilate, incedono con passo cadenzato, generando suoni frastornanti.
La danza ancestrale è ritmata dagli Issohadores in elegante corpetto rosso e maschera bianca.
Il nome viene da soha, fune con cui prendono a lazo gli spettatori.
La prima ‘uscita’ è il 16 gennaio per i fuochi di sant’Antonio abate e segna l’inizio del carnevale: attorno ai falò accesi nei rioni storici si svolgono i riti propiziatori.
Le viseras, opere dei ‘maestri del legno’, sono esposte nel museo delle maschere mediterranee, dove scoprirai tradizioni legate ai travestimenti, tipici di comunità agropastorali e affini a varie antiche civiltà del Mediterraneo.
Ammirerai maschere di altri paesi del centro Sardegna e un Mamuthone di inizio XIX secolo.
‘Palco’ degli eventi carnevaleschi è il centro storico di un abitato sviluppatosi a quota 650 metri, caratterizzato da strette e intricate viuzze, su cui si affacciano case di granito.
Per approfondire la conoscenza su usi, costumi e attività produttive del paese, potrai visitare il museo della cultura e del lavoro.
Passeggiando tra i vicoli incontrerai Nostra Signora di Loreto, chiesa forse medioevale, ricostruita a fine XVII secolo con una cupola ricca di affreschi.
È detta Loreto de bidda per distinguerla dalla chiesetta di Loret’Attesu, dove si svolge la festa della Madonna della neve.
Al culto bizantino per i santi Cosma e Damiano è dedicato un suggestivo santuario campestre, circondato da un villaggio di 50 casette per pellegrini (cumbessias).
Una passeggiata nelle campagne ti rivelerà anche una straordinaria molteplicità e varietà di monumenti preistorici.
Al Neolitico risalgono dolmen, pedras fittas (menhir) e circa 40 domus de Janas, qui dette concheddas.
Spicca sa Conchedda Istevene, a tre chilometri dal paese, complesso, databile al 3200-2800 a.C., di sei tombe scavate su un contrafforte roccioso, alcune articolate in corridoio (o atrio), camere principali e cellette, altre più simili a nicchie. Una conserva elementi simbolici (protome taurina, incisioni e coppelle) rari nelle domus del Nuorese.
In periferia del paese troverai una testimonianza unica nell’Isola: sa Perda Pintà (la pietra dipinta), nota anche stele di Boeli, enorme lastra granitica alta oltre due metri e mezzo, istoriata con cerchi concentrici, bastoni uncinati e coppelle, simile a sculture preistoriche di area celtica. I simboli sono legati a culto della fertilità e ciclo morte-rinascita.
I 32 nuraghi mamoiadini, tra cui spicca l’Arràilo, punteggiano le aree più fertili, attorniati da tracce di villaggi e tombe di Giganti. In epoca romana Mamoiada era forse Manubiata (sorvegliata), stazione lungo una strada militare.
A confermarlo due rioni storici: su ‘Astru (castrum) e su ‘Antaru vetzu(vecchia fonte).
(fonte www.sardegnaturismo.it)
Comune di Oliena
Un dipinto romantico fatto di rilievi calcarei, profonde doline, canyon e valli rigogliose.
I dintorni di Oliena, borgo della Barbagia ai piedi del monte Corrasi, a dieci chilometri da Nuoro, sono un immenso monumento naturale, ideale per trekking, biking, climbing e kayak.
Il primo insediamento fu romano, confluenza di popoli ‘ribelli’ come gli Ilienses, secondo Sallustio, troiani rifugiatisi nell’Isola.
Oggi il paese, popolato da settemila abitanti, si fregia della Bandiera arancione, merito di natura, cultura, artigianato e accoglienza della sua comunità.
Abili mani sono artefici di opere mirabili: cassapanche di legno, che conservano il carasau, fini ricami su abiti, tappeti, coltri e gioielli in filigrana. L’olio prodotto da pregiate varietà di olive e il Nepente, celebre cannonau venerato da D’Annunzio, sono le eccellenze dei campi.
La prelibata cucina di impronta pastorale è un’esperienza unica: mahàrrones de busa, angelottos, pane frattau, porcetto e capretto arrosto e formaggi.
Miele e mandorle sono base dei dolci delle feste: pistiddu per i fuochi di sant’Antonio abate, rugliettas a carnevale, hàsadìnas a Pasqua, papassinos a Ognissanti, amaretti per le cerimonie familiari.
Tutto l’anno sevadas, pistoccos e s’aranciada. Li assaggerai anche durante Autunno in Barbagia.
Celebrazione attesa è s’Incontru, ultimo atto della Settimana Santa: la scenografia è impreziosita da eleganti abiti e gioielli tradizionali.
Strapiombi, guglie e grotte caratterizzano il Corrasi, vetta del Supramonte, arido in cima, ricoperto di lecci al centro, adorno di olivi, viti e mandorli a valle.
È attraversato da sentieri, meta di appassionati (e allenati) trekker. Muflone, aquila reale e falco della regina completano la ‘specialità’ della dolomite sarda.
Imperdibile è la valle di Lanaitho, ricca di siti naturalistici e preistorici: racchiude in una dolina il misterioso villaggio nuragico di Tiscali (XV-VIII a.C.), sa Ohe e su Bentu, due grotte-capolavoro della natura fra laghi sotterranei, stalattiti e stalagmiti, e la grotta Corbeddu, dove sono state trovate tracce umane risalenti al Paleolitico.
A inizio valle troverai sa Sedda ‘e sos Carros: in età nuragica vi si lavoravano i metalli e si praticava il culto delle acque. Altri trenta siti nuragici punteggiano il territorio. Anche le eredità prenuragiche sono infinite: riparo sottoroccia di Frathale, 40 domus de Janas, dodici menhir e villaggio di Biriai.
Vicino alla valle sgorga la sorgente di su Gologone, monumento nazionale grazie a profonde acque blu e verdi ghiacciate.
Accanto c’è Nostra Signora della pietà, uno dei simboli della devozione della comunità olianese.
Dell’influenza gesuita è testimone la chiesa di sant’Ignazio di Loyola. Nell’ex-collegio sono conservati retablo di san Cristoforo (XVI secolo) e statue lignee, tra cui il Cristo de s’Iscravamentu.
Insieme al ponte di Pappaloppe (‘dei pisani’), testimone dello sviluppo medioevale del borgo è la chiesa di santa Maria (XIII-XIV secolo).
Conserva lo schema gotico-aragonese, seppure l’aspetto attuale è risultato di rimaneggiamenti.
Altri edifici di culto sono il seicentesco oratorio di santa Croce, Nostra Signora d’Itria, la Vergine del Carmelo e San Lussorio, cui è dedicata una festa molto sentita. In campagna spiccano San Giovanni e Nostra Signora del Monserrato, caratterizzate da sas cumbessias, dimore per i novenanti.
(fonte www.sardegnaturismo.it)
Comune di Orani
Si erge a 500 metri d’altitudine nel cuore della Barbagia, attorniato da colline verdi.
Orani, centro di quasi tremila abitanti, ha dato i natali ad artisti di fama internazionale, del XX secolo, come Nivola e Delitala, e contemporanei, come lo scrittore Salvatore Niffoi e lo stilista Paolo Modolo.
A Costantino Nivola, uno dei maggiori artisti sardi di sempre, è dedicato su una scenografica collina il museo Nivola: dal 1995 custodisce 200 opere scultoree e pittoriche.
In onore del pittore Mario Delitala, è stata allestita nel convento francescano la Collezione Delitala: ritratti, rappresentazioni sacre, scene di vita barbaricina.
L’artigianato oranese è espressione d’arte: cassapanche in legno, manufatti in granito e in ferro, gioielli d’oro, tappeti e coperte, abiti in velluto e orbace, cambales e cusinzos in cuoio.
In sughero è la maschera de su bundhu, simbolo del paese, protagonista con su maimone del carnevale.
Rinomata anche la tradizione di dolci e pani fatti in casa, come il carasau.
Gusterai le prelibatezze, a ottobre, in occasione della tappa di Autunno in Barbagia.
Tra le chiese, visita la parrocchiale di Sant’Andrea apostolo, costruzione neoclassica che custodisce opere come la pala d’altare di Delitala, Nostra Signora d’Itria, che in facciata presenta un graffito di Nivola (1959), la chiesa francescana di San Giovanni Battista e quella del Rosario (XVII secolo), arricchita da affreschi della metà del Settecento.
Il santuario più caratteristico è immerso in un bosco sul monte Gonare, a mille metri d’altezza: è Nostra Signora di Gonare (inizio XVII secolo), la chiesa più ‘alta’ dell’Isola, decantata dal premio Nobel Grazia Deledda in ‘Le vie del male’, meta di pellegrinaggio.
Le feste in suo onore sono: 25 marzo, a fine maggio e inizio settembre, organizzate alternativamente col Comune di Sarule, con cui condivide le mura della chiesa.
Il Gonare è un massiccio con pareti scoscese, ricoperte da boschi dove farai lunghe escursioni, con la suggestione di una devozione secolare.
Domus de Janas, isolate e in piccoli gruppi, attestano la presenza umana dal Neolitico Recente.
Notevoli sono le necropoli sas Fossas e Badde Roma, con otto e cinque ipogei.
Riferibili alla fine del Neolitico sono due dolmen e sei menhir, di cui quattro alti sei metri.
All’età del Bronzo risalgono una trentina di insediamenti nuragici: alcuni ‘a corridoio’, una ventina a tholos, compreso l’Athethu, e alcuni complessi.
Il più imponente è il nuraghe Nurdole: una torre centrale si erge a 700 metri d’altezza, racchiusa da un bastione con quattro torri.
A completare le testimonianze nuragiche, ecco le tombe di Giganti di Istelenneru e fonti sacre, di cui una vicino a Nurdole.
(fonte www.sardegnaturismo.it)
Comune di Orgosolo
La storia raccontata sui muri di un paese-museo.
Orgosolo rivela un profondo legame con le sue radici barbaricine e con usi e costumi di un tempo: è la patria del canto a Tenore, patrimonio dell’Umanità Unesco, nonchè paese dei murales.
Il borgo, di quattromila e 500 abitanti, è famoso in tutto il mondo per i suggestivi dipinti che adornano stradine e piazze, case del centro storico e facciate di nuovi edifici.
Narrano di politica e cultura, intimo dissenso e lotte popolari, malessere e giustizia sociale, vita quotidiana e tradizioni pastorali.
Alla fine del XIX secolo, il paese assurse alla ribalta per il banditismo: il regista Vittorio De Seta, in ‘Banditi a Orgosolo’ (1961), ne descrive la lotta in difesa delle terre espropriate dallo Stato.
Durante il Novecento si sviluppò il fermento culturale, tuttora attivo, del muralismo, in origine strumento di protesta.
Vari artisti, sia locali che internazionali, hanno contribuito a creare un museo a cielo aperto: ammirerai un patrimonio di 150 opere, che colpiscono per vivacità di colori e pregio stilistico.
Altra tradizione atavica è su lionzu, raffinata benda che incornicia il viso negli abiti femminili.
Per l’ordito si usano fili di seta (ricavata dal baco allevato in loco) mentre la trama è colorata con lo zafferano.
Da fissare due date: a Ferragosto sa Vardia ‘e mes’Austu, sfrenata corsa di cavalli, e a metà ottobre Gustos e Nuscos, tappa orgosolese di Autunno in Barbagia: l’accoglienza prende il gusto de sa purpuzza, antica ricetta di carne.
Il centro abitato si distende a circa 600 metri d’altitudine sulle pendici del monte Lisorgoni, propaggine del massiccio del Gennargentu, dominando le vallate attraversate dal fiume Cedrino.
Attorno lo spettacolare e impervio paesaggio del Supramonte di Orgosolo: natura selvaggia e incontaminata nel cuore della Barbagia di Ollolai, da esplorare accompagnati da guide esperte, in sentieri di trekking battuti solo da vento, cinghiali e mufloni, per secoli rifugio di banditi e pastori.
Troverai profonde gole, grotte e tacchi calcarei come i monti Novo San Giovanni (1300 metri) e Fumai.
Sul monte su Biu nidificano le aquile reali. In uno dei sentieri che partono dal paese incontrerai la dolina di su Suercone: dove la terra ha creato una voragine profonda 200 metri e larga 400.
Tra i monumenti naturali imperdibile anche il canyon di Gorroppu, 22 chilometri, percorribili per un lungo tratto, con pareti alte 450 metri: è uno dei più profondi d’Europa.
Altri itinerari si addentrano nelle foreste sas Baddes, rarissima lecceta primaria, dove vedrai anche secolari tassi, ginepri e agrifogli, e di Montes, costellata di pinnettos, capanne dei pastori.
In questi luoghi incantati affiorano testimonianze preistoriche come domus de Janas, tombe di Giganti e i nuraghi su Calavriche e Mereu.
(fonte www.sardegnaturismo.it)
Comune di Orotelli
Si adagia ai bordi della catena del Marghine, sull’altopiano granitico di sa Serra, dove sorge un parco naturale ricco di testimonianze preistoriche.
Orotelli è un centro di duemila abitanti della Barbagia di Ollolai, che fa parte dei borghi autentici d’Italia, conosciuto per la produzione di grano di ottima qualità, di manufatti in pelle e pietra e antiche tradizioni, come la famosa maschera dei Thurpos (ciechi), portata da uomini che indossano un cappotto in orbace nero con cappuccio.
Tra i carnevali barbaricini, insieme a quelli di Mamoiada e Ottana, quello di Orotelli è uno dei più significativi.
Le ipotesi sulle origini del nome sono legate alle sue caratteristiche: deriverebbe dai termini greci oros (altura) e tello (nascere) oppure dal latino ortellius, terra d’oro, poiché ricca di grano.
Rispetto ad altri centri vicini agropastorali, Orotelli si è sempre distinto per tradizione cerealicola.
In campo artigianale, i calzolai sono maestri nella realizzazione de sos cambales (stivali) in cuoio.
Li potrai ammirare all’opera a novembre in occasione della tappa di Autunno in Barbagia.
Il paese si sviluppa in due nuclei.
Le basse e robuste case in granito del centro storico sono disposte intorno alla parrocchiale di san Giovanni battista, imponente monumento romanico con suggestivo campanile trecentesco, e alla vicina chiesa di san Lussorio, realizzata nel Settecento in conci di granito.
Nel nuovo rione di Mussinzua spiccano la chiesa, un tempo rurale, del santissimo Salvatore (XVI secolo) e l’altra parrocchiale, dello Spirito santo, edificata sui ruderi di una trecentesca chiesa aragonese.
La chiesa del patrono San Giovanni (celebrato a fine agosto), costruita in trachite rossa a inizio XII secolo, ha subito rimaneggiamenti che hanno alterato l’impianto originario romanico, di cui restano facciata, abside e paraste di transetto e fianchi.
Per 23 anni (1116-39) fu sede della diocesi di Othana, durante i lavori di ultimazione della nuova cattedrale, la chiesa di san Nicola di Ottana.
In campagna spiccano altri due santuari, nel Medioevo centro di villaggi scomparsi: Nostra Signora di Sinne e la chiesa di San Pietro di Oddini, con accanto sos Banzos, sorgenti d’acqua calda solforosa e terapeutica.
Le origini del borgo sono prenuragiche: lo conferma il dolmen di Sinne.
All’età del Bronzo risalgono le tombe dei Giganti di Forolo e di sa Turre ‘e su Campanile e vari nuraghi (in parte monotorri), tra cui spicca lo spettacolare nuraghe Aeddos, una delle maggiori testimonianze preistoriche del Nuorese.
Costruito con enormi blocchi di granito, ha dimensioni ciclopiche rimaste intatte nei millenni.
Interessanti anche il piccolo nuraghe Càlone, che domina l’ingresso al paese, e un nuraghe con torre centrale e bastione trilobato all’interno del parco sa Serra.
(fonte www.sardegnaturismo.it)
Comune di Ottana
Un tempo sede vescovile, simboleggiata dall’ex cattedrale, oggi è il paese di Boes e Merdules, maschere lignee dalle forme mostruose, protagoniste di uno dei carnevali più famosi dell’Isola.
Ottana è un centro in origine pastorale, divenuto a fine XX secolo polo petrolchimico e di industria tessile, oggi dedito principalmente ad attività agricole, artigianato agroalimentare e del legno. Popolato da duemila e 300 abitanti, sorge vicino alle colline della Barbagia di Ollolai, in un’ampia piana della valle del fiume Tirso, che poco più a sud forma il lago Omodeo.
Ottana ha radicate tradizioni che hanno resistito al tempo, tra cui su Carrasegare.
Le maschere ottanesi ripercorrono arcaici riti agropastorali.
I fuochi di sant’Antonio abate sono la ‘prima uscita’ di Merdules (cacciatori) e Boes (animali da catturare), a metà gennaio.
Molto sentiti i riti della Settimana Santa che culminano con s’Iscravamentu, cerimonia coinvolgente accompagnata dal coro de sos tenores.
A Ferragosto si celebra la Madonna Assunta in cielo.
Anche i sapori sono legati alle origini.
Tra i pani spicca il pane fresa, tra le specialità, sos cogones, panzarotti ripieni cotti al forno, tra i dolci, s’angule, simbolo di Ottana, in origine preparato come ex voto.
Lo assaggerai nel corso di Autunno in Barbagia e, a fine maggio, nelle celebrazioni di santu Nigola.
Al patrono è dedicato uno dei principali monumenti sacri della Barbagia, la chiesa di san Nicola.
L’austera e affascinante architettura romanica, cattedrale dal 1112 al 1503, domina il centro storico con imponenza e alternanza bicroma di basalto nero-violaceo e trachite rosa.
L’interno alto e ‘severo’ custodisce la Pala di Ottana, polittico trecentesco del Maestro delle tempere francescane.
Accanto c’è la quattrocentesca chiesa di santa Maria.
Il paese affonda le radici in origini antichissime, risalenti al Neolitico recente, come dimostrano le necropoli a domus de Janas di sas Concas e di Sorgosío, muraglie e strutture megalitiche, e all’età dei metalli: una decina di nuraghi a corridoio, alcuni a tholos, circa 15 monotorre e pochi complessi, vari villaggi di capanne, decine di tombe di Giganti e il pozzo sacro di Zuncos.
L’area archeologica di Bidinnannari è il sito principale, composto da nuraghe ‘misto’ – a uno a corridoio sono state aggiunte due torri – un insediamento abitativo esteso 400 metri quadri ed edifici funerari: un piccolo dolmen, quattro tombe di Giganti (di cui una ben conservata) e una tomba ad allée couverte.
Interessanti anche il complesso di Talinos, con nuraghe monotorre a tholos, e capanne circolari.
Rimangono anche i ruderi delle strutture termali di Banzos, di epoca romana, quando Ottana era centro molto popoloso e di controllo strategico-militare per contrastare i barbari.
(fonte www.sardegnaturismo.it)
Università degli studi di Sassari
L’Università degli Studi di Sassari è una università statale italiana.
L’ateneo ha sede principale a Sassari, ed ha attivato corsi anche ad Alghero, Olbia, Nuoro e Oristano, con una popolazione di circa 13.000 studenti.
Con i suoi 10 dipartimenti e gli oltre 650 docenti provenienti dagli atenei di tutta l’Italia, l’Università di Sassari offre formazione in presenza e a distanza (e-learning e teledidattica) sia in campo umanistico che scientifico.
L’offerta formativa è ampia e variegata: lauree triennali, lauree magistrali, di cui due internazionali, master, scuole di specializzazione e corsi di dottorato di ricerca.
L’ateneo conta su oltre 40 centri di ricerca interdisciplinari e 12 biblioteche, presentando un’ampia scelta per il praticantato nelle discipline mediche, vanta rapporti di cooperazione con circa 500 Università che partecipano al Programma Erasmus.
Parrocchia San Pietro Apostolo di Orgosolo
“PARROCCHIA S. PIETRO APOSTOLO”, con sede in Orgosolo.
Ente ecclesiastico civilmente riconosciuto con Decreto del Ministero dell’Interno in data 12 dicembre 1986, pubblicato
Come nasce
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